De Rege varietà
Guido e Ciccio De Rege hanno formato il più celebre duo comico di avanspettacolo, consegnato alla storia non tanto dagli scarsi documenti scritti o filmici rimasti quanto dai ricordi di chi li conobbe e a loro si ispirò, dai Maggio alla coppia Carlo Campanini e Walter Chiari che ne fecero una sorta di variante o parodia, da Eduardo de Filippo a Federico Fellini. Emblemi di un'Italia prima del boom economico e di un mondo scomparso, quello del varietà composito che chiudeva o apriva sovente gli spettacoli cinematografici. Una leggenda affascinante e patetica piano piano è cresciuta sull'onda dei ricordi di coloro, ormai pochi, che li hanno frequentati o semplicemente conosciuti, una leggenda che forse loro stessi non consapevoli hanno alimentato, in virtù della loro reticente simbiosi: vivevano insieme, ma in tre, perchè uno di loro era sposato; nulla si sapeva della loro origine nobiliare; guadagnavano bene e facevano vita ritiratissima: concluso il loro numero, se ne andavano. Anche la morte ha continuato il mistero: Guido è defunto a Milano nel 1945 e il suo corpo è probabilmente sepolto nella fossa comune; di Ciccio, morto a Torino nel 1948, non esiste la tomba. Dove è finito? Nicola Fano ha una sua ipotesi. E ha costruito un'inchiesta-thriller sfogliando giornali, film e documentari, interrogando i colleghi o gli spettatori superstiti, andando perfino alla ricerca dei discendenti riottosi a farsi intervistare. Dalla memoria di Carlo Dapporto agli sketch di Campanini-Chiari, dalle testimonianze d'epoca ai documenti d'archivio, questo saggio mette in evidenza non soltanto il ritratto di due grandi insoliti artisti, quanto il fascino e la nostalgia di un mondo perduto per sempre.
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