Che. Una vita rivoluzionaria
Oltre cinque anni di ricerche a Cuba e in Bolivia, a Mosca e a Washington. La collaborazione della vedova del Che, Aleida March, e di personaggi (ex guerriglieri compagni di lotta del Che, funzionari del Kgb e della Cia, militari boliviani - compreso l'assassino materiale di Guevara) che per la prima volta hanno consentito di essere intervistati. L'accesso a fonti finora tenute sotto chiave - come i diari giovanili inediti, la versione integrale del diario del Congo, gli scritti di economia in cui veniva criticato il modello sovietico. E' su queste basi che il libro di Jon Lee Anderson si presenta come la prima biografia definitiva di un protagonista del Novecento che molti vogliono lasciare in un limbo mitologico, rimuovendo i dati oscuri e contraddittori di un itinerario umano che resta comunque esemplare. Dalla giovinezza in Argentina alla presa di coscienza comunista, dal trionfo della guerriglia alla frustrazione di non riuscire a "esportare" la rivoluzione nell'America Latina, Anderson segue passo per passo l'uomo e il politico senza tacerne contraddizioni e ombre. Per comprendere come il mito del Che abbia potuto superare indenne la crisi delle ideologie e riafforare oggi, più attuale che mai, dal Chiapas allo Zaire. E mentre a Vallegrande, in Bolivia, continuano le ricerche del suo cadavere, una scritta su un muro riassume, meglio di qualunque altra, questa eredità: "Che: vivo come non avrebbero mai voluto che fossi".
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