Il dibbuk e altre storie
"Ho chiesto a Adam S. perché mai un ambizioso americano alto un metro e ottanta, nato dopo la guerra, si interessi di ciò che non esiste. Mi ha risposto con una lettera scritta al computer. Deve aver avuto fretta, perché non ha nemmeno staccato i due margini perforati. Mi ha scritto che suo padre era un ebreo polacco che ha perduto nel ghetto la moglie e un bambino. Dopo la guerra se ne è andato in Francia, dove si è risposato. La nuova moglie era francese, in casa parlavano francese. - Perché mai la Polonia? - mi ha scritto nei suoi caratteri da computer. - E per il dibbuk. Il mio fratellastro, figlio di primo letto di mio padre, nato prima della guerra con il mio stesso nome, è scomparso non si sa bene come nel ghetto. Da molto tempo, dagli anni dell'infanzia e della scuola, abita dentro di me".
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