Ai margini del figurativo
I margini della figuratività posti in questione sono margini complessi, che i differenti contributi declinano in modo parzialmente autonomo, pur tuttavia con ricorrenze significative. Se le strette e proficue relazioni tra semi-simbolico e figuratività astratta possono oggi essere date per acquisite, resta tuttavia aperto un campo solo parzialmente esplorato e sul quale gli interventi raccolti cercano di far luce. Uno degli esiti maggiormente valorizzati è la necessità di pensare la figuratività non come mero rivestimento (habillage) delle strutture profonde, ma come dimensione capace essa stessa di articolarsi in una pluralità di livelli di profondità. Questa, in qualità di principio organizzativo di una "visione del mondo" o di una "ideologia", assume una centralità inedita nell'articolazione strutturale del discorso: diviene essa stessa capace di farsi carico di un livello isotopico profondo, suscettibile di reggere, sotto forma di schema figurale, i livelli più superficiali del discorso. I saggi presenti nel volume indagano le tangenze tra semi-simbolico e figuratività attraverso uno sguardo orientato, prevalentemente, in due direzioni. Una prima privilegia le ricadute speculative che le analisi hanno permesso di isolare, rivedendo taluni aspetti della teoria semiotica rigenerata dalla pratica analitica stessa. Una seconda si concentra sui singoli oggetti di indagine, di cui lo sguardo analitico ha dispiegato le implicazioni su diversi livelli di pertinenza.
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