Eduardo Palumbo. Pitture 1957-2009
Il catalogo dell'omonima mostra antologica, curato da Raffaele Gavarro, ripercorre l'evoluzione artistica di Eduardo Palumbo, allievo di Emilio Notte, nato a Napoli nel 1936 ed ivi diplomatosi nel 1958 all'Accademia di Belle Arti. Dopo essersi trasferito a Roma nel 1960, inizierà una lunga serie di personali in Italia e all'estero partecipando a numerose rassegne di importanza nazionale ed internazionale. Le 65 opere selezionate (dipinti su tela, legno e cellotex, ad olio e acrilico oltre a due sculture in acciaio), tutte provenienti da collezioni private italiane, evidenziano i due maggiori momenti evolutivi dell'artista. Dagli esordi con la stagione delle "esplosioni solari" che lo condurrà alle forme astratte, ai ben noti "aviogrammi", sino al 1978 con i suoi bianchi tattili, nei quali il colore si dilegua, incalzato dalla materia. Il secondo periodo ha inizio alla fine degli anni '70, e proprio da Napoli prende il via il suo "naturalismo astratto" così definito da Rosario Assunto, con le fuggevoli e lampeggianti memorie di acque, di cieli, di iris, annoverate nelle opere realizzate in acrilico nelle quali il teorico Carlo Belli rileva che il pittore, pur nel suo astrattismo, conserva una riconoscibilità spaziale dell'oggetto.
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