Il varietà. Storia, aneddoti, divagazioni
Antonio Todde è un vero italiano: triestino di nascita, genovese d'adozione, padre cagliaritano, madre napoletana, collegiale a Cuneo. Ha una moglie, due figli, diecimila libri e cinquemila dischi circa (il circa, precisa, è riferito ai libri e ai dischi: moglie e figli sono quantificati con maggiore approssimazione). Quanto ai numeri indicati, egli si raccomanda caldamente di non invertirli in alcun modo... Pur consapevole, con Marcello Marchesi, che "nella lingua italiana umoristico è un aggettivo squalificativo", è cultore dell'umorismo scritto, parlato, disegnato, dipinto, filmato, musicato, cantato e mimato. Ha pubblicato la biografia illustrata del pittore e disegnatore Giuseppe Novello, il signore di buona famiglia, che lo ha onorato di una lunga amicizia e di due lapidarie attestazioni: "Quando non ricordo qualcosa di me, lo chiedo a Todde"; "Todde è il mio storiografo: non posso uccidere nessuno, perché lui lo viene subito a sapere". Ha pubblicato anche la biografia illustrata del pittore e caricaturista Umberto Calamida, che "dagli anni Venti agli anni Sessanta fu conosciuto più che l'erba betonica in tutta Genova" e che fu poi dimenticato per oltre quarant'anni, cosicché, all'uscita del libro, si è sentito dire (e lo ha ritenuto il miglior complimento): "Todde, abbiamo capito: Calamida è una sua invenzione". Ha curato mostre e cataloghi d'arte. Appassionato di storia del varietà, è petroliniano fervente.
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