Diritti di libertà
La collana intitolata "Scuola dell'uomo" non può non inaugurare le proprie pubblicazioni che con l'opera di un autore che è stato uno fra i più rigorosi e coerenti maestri di libertà del XX secolo: Francesco Ruffini, professore universitario, senatore del Regno, ministro dell'istruzione, giurista e storico di altissimo valore, che nel 1925, in un'ora tragica per la storia del nostro Paese, a un anno dal delitto Matteotti, scrisse il volume "Diritti di libertà", contro le leggi liberticide volute dal Duce il 3 gennaio dello stesso anno. Quest'opera venne edita nel 1926 per le edizioni di Piero Gobetti, che com'è noto qualche tempo dopo perse la vita in seguito alle botte degli squadristi fascisti. Nel 1929 Francesco Ruffini fu uno dei sei senatori che votarono contro il concordato, e qualche anno dopo fu uno degli undici professori universitari che rifiutarono il giuramento al fascismo. La sua opera presenta in una sintesi chiara ed estremamente convincente la concezione liberale dello stato e della politica, e ricorda agli italiani che anche oggi - giacché attraversiamo "un'ora tragica" - il principio e la fonte della sovranità risiedono innanzitutto in ogni singolo cittadino e non nello stato e nelle sue istituzioni.
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