Il buio elettrico. Il cinema e la sfida del Novecento
Il volume affronta il tema dello spettacolo cinematografico come si delinea nel Novecento lungo la riflessione di tre autori che hanno tessuto, in vario modo, la modernità e che nel cinema hanno visto il punto di scardinamento e di ridefinizione estetico della nozione stessa di "spettacolo". Si apre con una rilettura de I giganti della montagna di Pirandello considerato non solo come testo in sé perfettamente concluso, ma come quello con l'autore rifonda la nozione di spettacolo teatrale in quanto tributario delle innovazioni introdotte dal cinema. A partire da ciò, si ripercorre l'itinerario della concezione espressa da Pirandello in vari scritti sul cinema, con particolare attenzione alla drammaturgia filmica che, infatti, negli interessi dello scrittore, appare nozione determinante. Sulla linea pirandelliana si sviluppa, la riflessione maturata da Paul Valéry sul cinema, in scritti non ancora editi in Italia e che qui, per la prima volta, vengono presentati e analizzati. Ultimo autore preso in considerazione, Bertolt Brecht, che oggi non solo è stato messo in ombra, ma del quale sembra essersi persa la memoria della straordinaria capacità che aveva di intervenire nel dibattito estetico dell'epoca e di apportarvi innovazioni di grande rilievo.
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