Mister Butterfly
Ralph, Mickey, Harold e Tina sono quattro bambini diversi dagli altri, segnati da handicap fisici o psichici. La loro vita trascorrerebbe nell'abbandono di un istituto come tanti, se qualcuno non decidesse di adottarli. Ma questo qualcuno è un clown, e non tutti sono disponibili a prendere sul serio i suoi sistemi educativi, inconciliabili con i criteri autoritari e repressivi applicati dalla psichiatria tradizionale. I quattro piccoli handicappati, che nessuno sembra disposto a considerare bambini a tutti gli effetti, scoprono un padre adottivo trasgressivo e irriverente, che con le sue invenzioni trova una via di comunicazione con il loro mondo interiore in apparenza "alieno", e forse anche un modo per guarirli. Le vicende tragicomiche di questa famiglia un po' buffa e un po' disperata sono narrate con humour leggero eppure profondamente serio, che non nasconde la crudezza e l'orrore di certe situazioni e non si abbandona mai alla tentazione del pietismo, rivendicando semplicemente il diritto a non essere "normali", in un elogio della diversità che riguarda non solo i cosiddetti casi clinici, ma tutti quelli che dolorosamente si sforzano di fare accettare la propria nuda umanità, e di accettare quella altrui. Tutti quelli che si ostinano a lasciare socchiusa la porta di casa.
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