Tutta colpa della Tivù. I vizi (e le virtù) della nostra, quotidiana «piazza universale»
"Cattiva maestra", come diceva Popper, puro contingente, come la definiva Enzensberger, fonte di ogni male, dall'estinzione del congiuntivo alla crisi della coppia. Eppure tutti continuano a guardare la televisione. Questo volume è un'analisi dei generi che affollano i palinsesti, per comprenderne i meccanismi, in una galleria di veggenti televisionari, massaie da nouvelle cuisine, televenditori e presentatori in guerra con la grammatica. La tivù alta e quella bassa, apparentemente distanti, si incrociano e si sovrappongono come due facce della stessa medaglia. L'autore ne mostra il funzionamento per rendere meno passivo e più disincantato il telespettatore.