Miti e paradossi del mondo contemporaneo
È possibile proteggere il "fiammifero della ragione", e in primo luogo di quella economica, dalle correnti emotive del dibattito sui fatti correnti? Si può scrivere su un giornale, commentando i fatti del giorno, e cercare contemporaneamente di suggerire a se stessi e al lettore un filo di riflessioni che non smarrisca il senso di una lettura complessiva?L'idea principale, che percorre gli scritti qui raccolti - comparsi sul "Corriere di Firenze" nel fatidico primo anno del nuovo millennio - è costituito da una riflessione originale, e certo in larga misura contro corrente, attorno all'idea del "mercato". Per produrre gli effetti positivi che la teoria economica gli accredita, il mercato richiede, insieme, una regolazione pubblica poco invasiva ma molto attenta al cambiamento e una vigorosa azione politica. Da questa idea portante Giacomo Becattini - il più autorevole tra gli economisti italiani che rivendicano l'ispirazione "marshalliana" della teoria dei distretti industriali - deriva tutte le sue deduzioni. Il linguaggio usato si situa al punto di intersezione fra il rigore del ragionamento scientifico e la chiarezza semplificatrice dello stile giornalistico. Lo scopo manifesto è di mostrare come molte delle idee circolanti paghino inavvertitamente un prezzo assai alto a una vulgata economica iperliberistica, disastrosa nei fatti e superata dalla teoria economica più aggiornata. Il risultato è un contributo alla spiegazione del mondo qual è, che diviene contemporaneamente una proposta di metodo.
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