Se il nord. Bossi, Berlusconi e le sirene del federalismo fiscale
C'è un asse "nordista" nella piattaforma politica con cui il Polo delle Libertà si candida a governare per i prossimi anni il nostro paese? Qual è il contenuto del "patto segreto" stilato tra Berlusconi e Bossi, e depositato presso un fantomatico notaio milanese?L'autore di questo libro, ministro per gli Affari regionali del Governo Amato, coinvolto in prima persona nel difficile ruolo di raccordo tra lo Stato centrale e i poteri delle Regioni, è convinto che quel patto riguardi la sostanza strategica, più che piccoli aspetti tattici.La questione essenziale è quella che in gergo burocratico va sotto il nome di "fondo perequativo". Di quali entità devono essere i trasferimenti che le regioni più ricche si impegnano a erogare a favore delle regioni meno ricche? Su questa percentuale, che ovviamente il patto nordista vuole ridurre al minimo, si giocano in primo luogo le sorti di un equilibrato sviluppo economico nazionale. Come il libro dimostra attraverso un'accurata simulazione statistica, le conseguenze che si avrebbero da una riduzione al minimo dei trasferimenti sarebbero disastrose, e non solo per il Mezzogiorno.Ma l'attuazione di simili propositi avrebbe effetti assai più vasti - è la tesi di Loiero - di quelli puramente economici. Le poste vere della partita sono il destino civile del Mezzogiorno, il modello di Stato, l'unità del paese. Più ancora, è lo stesso vincolo di solidarietà che lega gli individui all'idea di cittadinanza ad essere messo a rischio: una sorta di "secessione di fatto", non meno pericolosa di quella altre volte proclamata e teorizzata.
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