De profundis
Detenuto per sodomia, Wilde scrisse nel 1897 questo manoscritto in forma di lettera, frutto della tragica lotta che un artista ribelle ingaggia contro le ipocrisie della società, al suo giovane amante Bosie. Wilde appare in queste pagine un uomo affascinante e contraddittorio, ormai fiaccato nell'animo, sofferente come un autentico artista romantico, un Cristo perseguitato dai filistei. Si alternano in queste pagine serietà morale e teatrale civetteria, rivendicazioni di grandezza a cupi umori penitenziali.
Momentaneamente non ordinabile