Lucia nel tempo di Napoleone. Ritratto di una grande veneziana
Nel 1787 Lucia Memmo, la bella figlia sedicenne di un grande ambasciatore della Serenissima, viene data in sposa ad Alvise Mocenigo, rampollo di una delle più antiche famiglie veneziane. Ma la loro vita dorata finisce bruscamente quando Venezia cade nelle mani di Napoleone. In un mondo che cambia drammaticamente, Lucietta - amava essere chiamata con il suo diminutivo - ricostruisce la sua vita. Anzi, le sue vite. Attraverso la fitta corrispondenza con la sorella e numerose altre fonti primarie, vediamo i grandi eventi storici dell'era napoleonica intrecciarsi con la sua vita più intima: le pressioni fortissime per produrre un erede Mocenigo, le gravidanze difficili, la grande passione per un colonnello austriaco, la scalata sociale nella Vienna imperiale, la stressante routine come dama di compagnia alla corte di Eugenio di Beauharnais a Milano, l'amicizia con l'imperatrice Joséphine. Nel 1814 Lucietta si trova a Parigi per seguire gli studi del figlio e nel suo ricco diario, ritrovato nell'Archivio di Stato di Venezia, racconta in presa diretta la caduta dell'impero napoleonico. Di ritorno a Venezia, ormai vedova ma ancora bella, senza denari e con un gran palazzo sul Canal Grande da mandare avanti, affitta il piano nobile a Lord Byron, con il quale finisce per avere un rapporto tempestoso. Ultima vestale di un tempo irrimediabilmente perduto - Chateaubriand la chiamava "la figlia dei dogi" - Lucietta avrà anche la sua piccola parte nella nascita del mito romantico di Venezia. Attorno alla vita di questa grande veneziana, Andrea di Robilant, discendente di Lucietta, traccia con precisione l'affresco suggestivo di un periodo storico fondamentale per la storia di Venezia e la storia d'Italia.