Vortice di inganni. Il romanzo di Cesare Borgia
Machiavelli, descrivendo nel "Principe" le qualità e le virtù politiche di Cesare Borgia, aveva senz'altro in mente anche il glorioso anno 1502, quando lo spregiudicato Valentino, ventisettenne spagnolo figlio di papa e sposato a una francese, era all'apice del potere in Italia. Come riuscì a conquistare città dopo città tutta la Romagna e a diventare l'emblema dell'astuzia politica, è raccontato in questo romanzo attraverso le parole di quanti gli vissero accanto. Ne emerge il ritratto vivido di un uomo pericoloso e affascinante, desiderato dalla moglie dimenticata in Francia e detestato dall'amante prigioniera, capace di trattare da pari a pari con il re di Francia e di mescolarsi al popolino, abile nello stringere nuove alleanze e soprattutto nello smascherare i nemici travestiti da amici. Così avvenne alla fine del 1502, allorché, in un vortice di inganni, dovette affrontare il tentativo di alcuni signori e condottieri di ribellarsi al crudele "dragone"... Nell'atmosfera delle corti rinascimentali italiane, splendida ma avvelenata dalle trame di palazzo, si snodano le vicende dei protagonisti: gli Orsini, i Vitelli, i Montefeltro, i Baglioni, la bella Lucrezia Borgia e il re Luigi XII, Leonardo da Vinci e Niccolò Machiavelli e molti altri ancora. Su tutti loro grava l'ala tenebrosa del Borgia, disinvolto con la spada ma ancora di più con le parole, strumenti d'inganno, allora come oggi. Un romanzo sul lato oscuro del Rinascimento, scritto con grande maestria dalle autrici di "Requiem per il giovane Borgia".
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