Il penultimo sogno
1939. Nell'albergo più lussuoso di Cannes si incontrano per la prima volta Joan Dolgut e Soledad Urdaneta. Joan è un giovane cameriere, figlio di un repubblicano spagnolo che lo ha mandato in Francia per metterlo in salvo dalla guerra civile; Soledad è la bellissima figlia adolescente di un miliardario colombiano in viaggio con la famiglia nelle capitali europee. A Joan è proibito persino rivolgere la parola a Soledad, di cui si innamora perdutamente a prima vista, ma la sua abilità con il pianoforte lo aiuta a stabilire un contatto e, fra i due, scandito dal tempo della musica, si sviluppa un rapporto fatto di parole, di incontri furtivi, di amore segreto e febbrile, di una felicità sognante a dispetto di tutto ciò che li separa: il ceto sociale, il denaro, l'oceano... La vita di Soledad e di Juan si trasforma in un sogno dilatato nel tempo, un incantamento destinato a terminare solo con la morte. Nessuno sa della loro storia: toccherà ai rispettivi figli ripercorrere le tracce di un cammino che, inesorabilmente, risveglierà in loro sentimenti inesplorati, passioni irrisolte, contraddizioni, tensioni erotiche... E la storia si ripete, nella dimensione di quell'"idealismo magico" che Angela Becerra ha saputo infondere nel "Penultimo sogno".
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