Il mistero della sala d'ambra

Il mistero della sala d'ambra

Nel 1717, quando l'ambra era un materiale più prezioso dell'oro, Federico Guglielmo di Prussia ne donò allo zar Pietro il Grande sei tonnellate. Fu Caterina la Grande a completare quella che è conosciuta come l'ottava meraviglia del mondo: un'intera sala di cinquantadue metri quadrati, ricoperta di pannelli d'ambra finemente lavorati. Per più di due secoli la sala rimase nel Palazzo di Caterina, simbolo della potenza imperiale russa, fino a quando, con l'invasione nazista dell'Unione Sovietica, Hitler ordinò di trafugarla. Ma quando l'esercito tedesco giunse a Leningrado i pannelli erano stati tolti dalle pareti e nascosti in un luogo segreto, per non ricomparire mai più. Oggi, a San Pietroburgo, è possibile visitare la Sala d'Ambra, riaperta al pubblico in occasione del tricentenario della fondazione della città: ma dell'ambra originale non sono rimasti che ventotto frammenti... Catherine Scott-Clark e Adrian Levy si sono messi sulle tracce di questo inestimabile tesoro perduto, una ricerca che li ha catapultati oltre i confini dell'Europa orientale, nel mondo violento e insidioso dello spionaggio e del controspionaggio, e negli archivi di San Pietroburgo e di Berlino dove, fra documenti, diari e lettere mai letti e mai classificati, hanno ricostruito con abilità e fiuto una vicenda lunga più di sessant'anni e non ancora conclusa...
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