L'erede del templare

L'erede del templare

"Nell'anno del Signore 1275, il monaco Thibaud del convento di Varnhem scrisse della serie di avvenimenti che ci accingiamo a raccontare, suddividendoli in quattro periodi. Il primo fu il tempo delle vedove, quando il regno era governato da un manipolo di anziane donne. In seguito venne il tempo dei vecchi. Poi quello dei vandali, con saccheggi, pianti e digrignar di denti. Infine venne il tempo dello 'jarl'. Per il popolo, il migliore e il più felice fu il tempo delle vedove. Per il regno fu decisivo quello dello 'jarl'." Il signore, lo 'jarl', Birger Jarl: altri non è che il nipote del mitico Arn Magnusson, il Templare che dopo aver trascorso vent'anni in Terrasanta era tornato in patria portando con sé nuove conoscenze e che aveva gettato le fondamenta di un nuovo regno. Birger Magnusson impara fin da ragazzo a maneggiare la spada. Diventa poi un abile commerciante e uno stimato uomo di legge. Ma è allo scoppio della guerra, prima contro Knut Holmgeirsson, poi contro i sostenitori del suo stesso figlio Valdemar, che Birger sfodera tutta la sua forza e capacità... Una storia affascinante e sanguinosa dove il terreno trema sotto gli zoccoli dei cavalli al galoppo e dove il matrimonio diventa uno strumento di potere altrettanto importante della spada. Il racconto dell'amore perduto come prezzo del potere. La descrizione della nascita della Svezia moderna, della sua capitale e delle leggi istituite da Birger Magnusson che resteranno in vigore per più di seicento anni. L'epilogo trionfante del Romanzo delle Crociate.
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