La fortezza
Dopo il fallimento dell'insurrezione del 1836, il conte Wladimir Jampolsky subisce la confisca delle sue terre e la deportazione in Siberia. Nel borgo di Jampol gli ebrei hanno da poco formato una piccola comunità e a Calman Jacoby, modesto mercante di granaglie e notabile di quella comunità, si offre l'occasione di impossessarsi della tenuta del conte. Dopo l'insurrezione, la Polonia pare risvegliarsi da una lunga sonnolenza e in tutto il paese sorgono fabbriche, si scavano miniere, si tagliano foreste, si costruiscono ferrovie. Abile e onesto, Calman si adegua rapidamente all'evoluzione dei tempi, ma l'impatto con la nuova società in formazione significa anche la dissoluzione del vecchio mondo. A poco a poco tutto cambia e tutto diventa irriconoscibile e intorno a Calman si forma il vuoto, un vuoto in cui si può facilmente dimenticare Dio ed essere dimenticati da Lui. In bilico tra la nostalgia del passato e l'apprensione per un incerto futuro, Singer ci offre una delle sue opere migliori, un indimenticabile romanzo che si affianca idealmente a "La famiglia Moskat".
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