Il generale dell'armata morta

Il generale dell'armata morta

Venti anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, a un generale e a un colonnello cappellano dell'Esercito italiano viene affidato il delicato e gravoso incarico di ritrovare i resti dei nostri soldati caduti in Albania. La solennità della missione si infrange ben presto contro le difficoltà che nascono dall'oscura 'alleanza' di un clima ostile, di una terra impervia che pare voler trattenere i resti degli odiati nemici e dell'inesorabile fierezza di un popolo per il quale sembra che la guerra sia una condizione di vita. Quando infine il generale sarà pronto a riportare in patria la sua 'armata morta' si renderà conto di avere esumato, insieme con i poveri resti, ostilità, rancori, sospetti, risvegliando così l'atavico istinto di un popolo che - come dice lo stesso autore - "ha sempre avuto il gusto di uccidere e di farsi uccidere". Rievocando gli orrori della guerra d'Albania, Ismail Kadaré costruisce un romanzo di rara intensità, in cui emergono in tutta la loro crudezza la forza primordiale della violenza che grava sul destino degli uomini e la follia della guerra che unisce vincitori e vinti nella medesima desolazione.
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