Figli di Hitler
Continuando la sua esplorazione dell'universo nazista Guido Knopp abbandona in questo libro i protagonisti del regime per descrivere la nascita, lo sviluppo e la morte di uno dei più inquietanti progetti hitleriani: l'educazione della gioventù. Prima dell'avvento al potere, sotto la direzione di Karl Gruber e soprattutto di Baldur von Schirach, la Hitlerjugend fu semplicemente la sezione giovanile del movimento nazista e uno strumento per la conquista del consenso fra studenti liceali e universitari. Dopo il 1933, tuttavia, divenne una scuola, una Chiesa, un sodalizio spirituale e razziale, il modello della società germanica che Hitler intendeva edificare. Nelle cerimonie iniziatiche, nei campeggi, nei corsi ideologici, nelle esercitazioni ginniche e militari, i giovani di Hitler apprendevano il "senso dell'onore", le virtù belliche, il culto delle tradizioni germaniche, la devozione al Fuhrer; e si preparavano a considerare la morte per la patria come il momento più alto e più nobile della loro esistenza. Lo scontro con la realtà avvenne, per i più giovani, quando la Germania orientale, nell'ultima fase della guerra, fu invasa dalle truppe sovietiche. Grazie alle testimonianze orali di molti sopravvissuti Knopp ricostruisce alcune fra le fasi più drammatiche del conflitto dalla battaglia di Konigsberg a quella di Berlino. Numerosi giovani di Hitler, fra i quattordici e i diciotto anni, non esitarono a vestire l'uniforme della Wehrmacht per combattere contro l'Armata Rossa e partecipare, in alcuni casi, a degradanti operazioni di "polizia antisemita". Molti, tuttavia, furono coloro che uscirono da quella esperienza indignati e sgomenti. Ancora oggi, quando i ricercatori di Knopp li interrogano sui loro sentimenti di allora, molti "giovani di Hitler", ormai settantenni, fanno fatica a descrivere lo stato di ipnosi culturale con cui vissero la loro militanza giovanile. Ai giovani d'oggi che chiedono bruscamente: "Perchè siete stati tanto scemi? Chi ve lo ha [...]
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