Le donne dei nazisti
Adolf Hitler esercitava sulle donne un fascino straordinario, che nelle grandi adunate sfociava in manifestazioni di isteria collettiva. Ammirato da signore dell'aristocrazia, la sua ascesa al potere fu agevolata dall'appoggio di personalità note come la regista Leni Riefenstahl o Winifred Wagner, nuora del grande compositore. La nipote Geli Raubal, su cui Hitler esercitava una sorta di tutela, si uccise in circostanze poco chiare. Eva Braun lo accompagnò nella morte. Tuttavia, anche gli alti gerarchi, fedeli collaboratori di Hitler, avevano delle compagne. Quale fu la loro vita? Che cosa provò, per esempio, Magda Goebbels quando nel 1945 permise al marito di uccidere i loro sei figli? Come riuscirono Carin ed Emmy Goring, la prima e la seconda moglie del fondatore della Gestapo a convivere con il marito morfinomane? Che cosa pensò Henriette von Schirach quando suo marito fece deportare 60.000 ebrei viennesi? Quale fu, in definitiva, il loro ruolo in pubblico e in privato, al di là dell'immagine che il ministro per la Propaganda Goebbels diffondeva della perfetta donna nazista disinteressata alla politica e alla carriera e interamente dedita alla famiglia? Anna Maria Sigmund si pone tutte queste domande: il risultato è un libro affascinante sulle donne nel Terzo Reich.
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