L'aria che respiravamo
Nel gennaio del 1943, 120.000 persone di origine giapponese, cittadini americani e residenti stranieri, furono costrette con la forza a vivere per quasi un anno in quelli che furono chiamati campi di dislocamento. Nello stesso mese il governo degli Stati Uniti mise a punto un piano per reclutare i cittadini americani di origine giappanese di seconda generazione (Nisei) direttamente dai campi per combattere in Europa a fianco degli alleati e chiese a tutti i cittadini di origine giapponese in età adulta di firmare un giuramento per provare la loro lealtà agli Stati Uniti.Quelli che risposero no alle domande specifiche a proposito della lealtà furono soprannominti "No-No" dalla popolazione dei campi e furono trasferiti al Centro di Segregazione di Tule Lake, nel nord della California.Denton Jordan è un obiettore di coscienza ed è l'amministratore di Tule Lake dove vive con la moglie Esther, che vi lavora come insegnante, e la figlioletta di due anni.La violenza esplode quando il direttore del campo, Ted Andross, impone ai detenuti misure fortemente repressive. La situazione degenera e la tensione sale oltre ogni possibilità di controllo provocando violenti conflitti anche all'interno delle stessa famiglie. Esther, figlia di intellettuali ebrei direttamente coinvolti nelle organizzazioni per la fuga degli ebrei dall'Europa, è arrabbiata col marito che rifiuta di combattere e schiacciata tra l'amore che prova per lui e la fedeltà alla propria famiglia. Denton è fortemente combattuto tra il proprio senso del dovere, il desiderio di salvare il matrimonio e la profonda attrazione che prova per un'infermiera del campo.Marnie Mueller, in questo splendido romanzo ricco di tensione, analizza la difficoltà di vivere secondo i propri principi e l'impatto psicologico dei traumi sulle relazioni personali, evidenziando come una situazione di forte stress e di pericolo porti a sviluppare ira, incertezza, rancore, infedeltà fino a giungere all'omicidio.
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