Barbara
Attraverso la rievocazione di alcuni frammenti di vita, il romanzo tratteggia l'evoluzione spirituale del protagonista Ferdinand R. il quale, vittima della tragedia coniugale dei genitori dopo che la madre è fuggita con un amante e il padre è morto di un colpo apoplettico, resta affidato alle cure di Barbara, una straordinaria bambinaia che, pur comparendo rare volte nella vicenda, è tuttavia lo spirito tutelare della vita del ragazzo e poi dell'uomo. Ferdinand, timido e raffinato, inizia la sua penosa carriera alla scuola militare dei cadetti dove soffre della durezza della disciplina e della volgarità di alcuni compagni. Lo ritroviamo poi studente seminarista a Vienna e infine iscritto alla facoltà di medicina. Lo scoppio della Prima guerra mondiale è per lui una liberazione. Diventa tenente valoroso, apprezzato dai suoi superiori. Più tardi viene introdotto nella scapigliata boheme viennese del 1918 e in seguito, per un'ironia della sorte, si trova alla testa della Guardia Rossa rivoluzionaria e finisce in prigione. La vita lo ha reso ormai indifferente a ogni ambizione, e in un mondo ormai pervaso dalla volgarità l'unico asilo per l'anima rimangono la dedizione e la purezza della vecchia e pia Barbara. Werfel riprende il tema che gli è caro della fede forte, pura e incondizionata delle creature semplici e trascurate dalla vita, e lo sviluppa con grande maestria sullo sfondo dell'agonia e del tramonto storico-sociale dell'Impero austriaco, facendo di questo romanzo un quadro grandioso del mondo che rappresenta.
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