Leviatan
"Era sempre avvertita del mistero che, d'altra parte, non sarebbe mai riuscita a penetrare da sola. Ciò assomigliava a una beffa del destino, poiché una completa oscurità le avrebbe concesso, se non la felicità , almeno la tranquillità dell'ignoranza. Così invece non era permesso alla sua passione di assopirsi".Questa frase detta a proposito della signora Londe, si può adattare a tutti i personggi del Leviatan, nessuno dei quali sfugge alla propria personale passione: Guéret è preda di un amore che non gli dà requie per Angèle, giovane lavandaia e stiratrice; la signora Londe è posseduta da un'irrefrenabile e divorante curiosità ; la signora Grosgeorge, ricca ma ormai avviata alla vecchiaia, da una demoniaca frenesia di rivalsa. Tutti sono dei prigionieri, dei sepolti vivi: Leviatan è una rappresentazione a tinte fosche e allucinate non già del carcere che è il mondo, ma della segreta da incubo in cui ogni singolo vive incarcerato dal proprio vizio. E tutte le opere di Julien Green sono incubi in cui il peggio è sempre sicuro e dove non si può che precipitare di sciagura in sciagura: Leviatan, in particoare, è un incubo d'amore.
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