Il viaggio del Santo

Il viaggio del Santo

"Essere gentili porta fortuna", spiega Anna, un'infermiera irlandese piena di entusiasmo al figlio di cinque anni. "Perché in tutti questi anni non ci mai pensato?" si domanda il settantatreenne Joe che ha assistito al dialogo. Come già "Il Santo", anche "Il viaggio del Santo" incanta proprio perché il ruolo di Joe non è preso troppo sul serio: infatti è lui stesso a dire che tutte le persone sono sante e per essere felici ci basta considerare tali tutte quelle che incontriamo.Joe decide di lasciare l'eremo e di fare un viaggio accompagnato da Anna, che sarà il suo successore, per andare a trovare il suo maestro. Joe è malato e Anna teme che il viaggio possa risultargli fatale ma il santo è irremovibile.Durante la strada la dolce ma inesperta Anna apprende delle importanti lezioni di vita. Ascolta mentre Joe aiuta un insoddisfatto tassista a trovare il vero scopo della sua vita, guarda incredula mentre il santo disarma un ladro armato di coltello con il solo aiuto della sua generosità; impara, quando Joe interviene nella lite tra due automobilisti che si sono scontrati che, talvolta, assumersi la colpa di un evento, anche se non se ne è minimamente responsabile, risolve immediatamente i conflitti. Infine, cercando di venire a patti con l'intensa antipatia che prova nei confronti di Chien, il maestro del santo, Anna comprende il messaggio finale di tolleranza e consapevolezza lasciatole da Joe.La bellezza di questo libro sta nel sorriso di serenità che lascia nel cuore del lettore: Susan Trott è riuscita nuovamente, attraverso questa parabola esistenziale, a dar vita a una figura di santo estremamente umana e molto, molto affascinante.
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