La tragedia di un popolo. La rivoluzione russa 1891-1924
Sulla rivoluzione russa esistono libri eccellenti, scritti da grandi specialisti. Ma questo di Orlando Figes presenta due caratteristiche originali. In primo luogo colloca i giorni rivoluzionari del 1917 al centro di una "lunga durata" che va dalla grande carestia del 1891 alla morte di Lenin nel 1924. In secondo luogo è opera di uno storico che è al tempo stesso scrittore, narratore, pittore di miniature e di affreschi. La storia di Figes non è soltanto una sequenza di dichiarazioni, proclami, scelte strategiche, battaglie risolutive, momenti drammatici. I fatti decisivi, nel suo libro, emergono da un fondo di passioni, ambizioni, errori, frustrazioni e dalla somma difficilmente calcolabile di una miriade di vicende individuali. Un episodio apparentemente rituale o formale (le grandi celebrazioni per il tricentenario della dinastia Romanov nel 1913) fornisce suggerimenti importanti. Un luogo e il suo mito (la fortezza di Pietro e Paolo a Pietroburgo) illuminano gli umori del paese alla vigilia della Grande guerra. Uno scambio di lettere e un libro autobiografico contengono preziosi granelli di verità. Un'opera letteraria può essere più importante di un documento. Una figura minore può fornire la chiave per l'intelligenza di un passaggio cruciale. Il palazzo di un nobile e la casa di un contadino sono microcosmi in cui si specchiano le condizioni sociali del paese. A differenza degli storici ideologici, per i quali il grande evento si colloca sempre alla fine di un percorso necessario e lineare, Figes sa che nulla, nella storia, è inevitabile. Il granello di sabbia rappresentato da una vicenda marginale o da un personaggio anomalo (per esempio Rasputin) può inceppare la macchina degli avvenimenti e dirottare la storia su un altro binario. A mano a mano che il grande fiume russo si avvicina alla foce della rivoluzione le sue acque compongono un grande delta, sempre più ampio e imprevedibile. Figes lo guarda dall'alto con il grande angolare dello studioso, ma ne [...]
Momentaneamente non ordinabile