L'Italia della luogotenenza. Umberto di Savoia e il passaggio alla Repubblica
A Ravello il 4 giugno 1944 un generale inglese in maniche di camicia e pantaloni corti chiede a Vittorio Emanuele III di firmare il decreto con cui il figlio Umberto diventa Luogotenente generale del Regno. A Ciampino il 13 giugno 1946 Umberto sale sull'aereo dell'esilio. Fra questi due avvenimenti scorre uno dei periodi più tumultuosi e confusi della storia italiana. Anziché analizzarlo dall'alto, come avrebbe potuto, con gli strumenti storici e politici di cui dispone, Ludovico Incisa di Camerana ha preferito calarsi nel corso delle cose e comporre un grande "reportage", apparentemente giornalistico, sull'"Italia della Luogotenenza". Ha letto i giornali dell'epoca, le memorie e i discorsi dei protagonisti, i documenti diplomatici, i verbali delle riunioni, gli atti dei congressi, e ha composto con questi materiali un vasto affresco in cui il lettore troverà, accanto a molti "uomini qualunque", tutti gli attori del dramma italiano. I grandi personaggi e le modeste comparse, le vicende drammatiche e gli episodi grotteschi, le gesta coraggiose e gli atti meschini scorrono sullo schermo dell'autore secondo l'ordine e il ritmo dell'epoca. Ludovico Incisa viaggia attraverso l'Italia della Luogotenenza entrando nelle case, nei palazzi, nelle sedi dei partiti, nei comandi militari, nei tribunali. E quando avvicina un protagonista - Togliatti, De Gasperi, Umberto, Nenni, Bonomi, Parri, Giannini, i responsabili del Nord, i generali alleati - gli gira attorno per osservarlo e comporre con la sua penna un ritratto acuto, ironico, penetrante. Ma il libro, contrariamente alle apparenze, non è una semplice cronaca. Le situazioni, gli uomini e gli avvenimenti su cui si ferma l'occhio di Incisa sono quelli che concorrono a definire la forma dell'Italia negli anni seguenti, i suoi costumi politici e il suo stile sociale, i suoi vizi e le sue virtù. In questo libro non vi è nulla di casuale, effimero, aneddotico.
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