Il divo Claudio
"Due anni son trascorsi da quando finii di scrivere il lungo racconto delle strane vicende che permisero a me, Tiberio Claudio Druso Nerone Germanico, lo storpio, il balbuziente, l'idiota, che nessuno dei suoi ambiziosi e sanguinari parenti giudicò mai che valesse la pena di decapitare o avvelenare o costringere al suicidio... permisero a me dicevo... di vedermi inaspettatamente un bel giorno acclamato Imperatore dai capisquadra e dai soldati della Guardia di Palazzo."Claudio è un uomo affabile, un uomo mite, uno studioso. Improvvisamente e inaspettatamente la sua vita cambia: i pretoriani lo acclamano imperatore. Circondato ma non travolto dagli intrighi, dalle passioni, dai tradimenti, Claudio si muove con passo regolare e misurato verso l'apice del successo. Di quest'uomo straordinario Robert Graves narra, secondo la formula accattivante dell'autobiografia immaginaria, una vita non facile, non lieta, non gloriosa a onta delle pompe imperiali: un prudente riformatore dell'Impero, calunniato e temuto come tiranno capriccioso e sanguinario. Attorno a lui le ambizioni sfrenate di donne come Messalina, la sua giovanissima e immensamente ambiziosa moglie come Agrippina, responsabile forse del banchetto che portò l'imperatore a una morte prematura e non naturale. Un singolare itinerario umano su uno scenario di fatti e personaggi vivificati dallo stile brillante e semplice di Graves: la demitizzazione ironica dei fasti dell'antica Roma.