Bologna delle torri. Uomini pietre artisti dal Medioevo a Giorgio Morandi
Bologna e le torri è binomio inscindibile: torri pubbliche, torri consortili, torri di singole famiglie, case-torri. Sin dal Medioevo a chi veniva da lontano dicevano che Bologna era un comune potente, capace di difendersi, guidato da famiglie ricche e ambiziose. Le due Torri, Garisenda e Asinelli, costruite per la difesa della città alla fine dell'XI secolo nella piazza di Porta Ravegnana, scandiscono ancora oggi il profilo della città in un dialogo aperto con le torri moderne. Oggi ne restano 24 delle oltre 100 esistite di cui abbiamo traccia; presenze inconfondibili di un tessuto urbano ricostruito anche attraverso le immagini: dalle prime attestazioni ancora in età comunale, ripercorrendo i tratti intensi della pittura del Cinquecento e del Seicento, attraverso l'esperienza di cartografi e vedutisti tra Settecento e Ottocento, sino alle suggestioni del Novecento e a Giorgio Morandi che lascia emergere dalla memoria le tracce tangibili della città turrita, abbracciata dalle mura.