Milano. La cucina della nonna
Nello scrivere questo volume l'autrice si è prefissa di "fermare" uno dei tratti più caratteristici della fisionomia della vecchia Milano. Risalendo anche a epoche lontane, ha cercato di raccogliere le ricette che erano patrimonio di nonni e bisnonni: perché questo non andasse disperso. Talune sono state ritrovate su quaderni e libri di cucina di famiglia, pagine ingiallite dal tempo, consunte dall'uso, testimoni di necessità e gusti lontani, ma ancora attuali. Una tale ricerca acquista primaria importanza poiché la cucina, per quanto umile e domestica, è una delle piccole arti di cui si è sempre occupata l'umanità, lasciandovi la propria impronta. Un'impronta che, troppo spesso, si dimostra labile nel tempo: la cucina, specie quella popolare, non ha infatti lasciato che alcuni grezzi ricettari, più che altro appunti, promemoria, e magari neppure quelli, perché i prodotti di cui essa si è avvalsa appartenevano talmente al quotidiano che non vi era la necessità di "fermare" sulla carta qualcosa che rientrava nella prassi familiare, modificata via via in base alle disponibilità immediate e alle immediate esigenze.
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