Milano 1944. Villa Triste. La famigerata banda Koch
Siamo nel 1944. Il fascismo è crollato, il re fuggito a Brindisi, gli Alleati sono sbarcati sulla Penisola e stanno risalendo verso Nord: è il tragico teatro di una guerra civile, dove fra gli attori spiccano i nazisti, furibondi per l'armistizio dell'8 settembre, i fascisti della Repubblica Sociale Italiana, i partigiani e, non ultimi, quanti stanno alla finestra in attesa di acclamare chi vincerà. Questa è la storia di una delle tante polizie politiche che nell'interregno della R.S.I. operò in Milano, dal 10 agosto 1944 al 25 settembre successivo: la famigerata banda Koch, situata a villa Fossati (poi definita Villa Triste), in via Paolo Uccello. Sotto la spregiudicata regia del millantatore e amorale Pietro Koch, oltre cento sospettati di attività sovversiva vennero rinchiusi, interrogati, malmenati a sangue o torturati per estorcere loro informazioni, nomi di singole persone o associazioni che miravano ad abbattere il nuovo fascismo "repubblichino". E un racconto romanzato, dove i fatti documentati e le testimonianze dei superstiti rappresentano la verità storica, depurata sia dall'enfasi di chi aspirava all'aureola di eroe partigiano sia dalle minimizzazioni addotte dai seviziatori o dai fascisti.
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