Milano guarda in alto. 50 anni di grattacieli nel capoluogo lombardo
Nel 1910 a Milano, dal balcone di casa, Umberto Boccioni fissa su tela lo spettacolo della "città che sale". Oggi, a un secolo di distanza, Milano è di nuovo in una fase di forte trasformazione. Alte costruzioni salgono al cielo, ridefinendo in maniera netta lo skyline della città e conferendo all'immagine urbana un aspetto unico nel panorama italiano. Il Pirelli, dopo 50 anni, perde il primato di tetto della metropoli, superato in altezza da ben sette grattacieli, mentre il punto più alto della città passa da 127,10 a 232 metri (Torre Unicredit). Si tratta di una trasformazione estetica radicale eppure non estranea alla storia dell'architettura milanese: a differenza di altre città italiane, infatti, fin dai primi del '900 la capitale lombarda ha sviluppato una continua ricerca sulla tipologia a torre. Milano guarda in alto parte proprio da qui: compie un'analisi dettagliata di tutte quelle opere che dal passato a oggi hanno progressivamente contribuito a portare il limite del cielo sempre più in alto. La conclusione di questo percorso sono le schede descrittive delle torri recenti, vale a dire l'analisi dei nuovi grattacieli come naturale sviluppo di questa affascinante ricerca dell'architettura milanese.
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