Le emozioni degli operatori nella relazione di aiuto. Il controtransfert nel lavoro con gli anziani
Questo libro è nato per aiutare gli operatori sociali e sanitari a raggiungere una maggiore consapevolezza dei propri vissuti personali. Invita a scoprire come l'invecchiamento, la disabilità e la morte che l'operatore vive in prima persona sul lavoro o nella propria famiglia abbiano un significato profondo per la sua professione. Se l'operatore accetta di confrontarsi con queste problematiche fondamentali, migliorerà la qualità del suo lavoro, con un indubbio vantaggio anche per i suoi utenti. Il volume è rivolto soprattutto a chi lavora con persone anziane e morenti, ma anche con persone giovani che sono diventate "improvvisamente vecchie" a causa di una disabilità cronica. La parola transfert descrive i sentimenti che gli utenti hanno verso gli operatori. La parola controtransfert si riferisce invece a tutti i sentimenti che gli operatori provano nei confronti degli utenti. In molte circostanze sono i sentimenti degli operatori - più ancora che le reali condizioni degli utenti - a determinare la qualità dell'assistenza fornita, e i loro pregiudizi, personali e professionali, possono condurre a prese in carico, diagnosi e trattamenti non corretti. Quando l'operatore non è consapevole e non controlla le sue paure rispetto alla morte, al suicidio, all'AIDS, a temi delicati o scabrosi (come ad esempio la sessualità), lo stress professionale e il burn-out si verificano con maggiore frequenza.
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