Le piante magiche. Nell'antichità, nel Medioevo e nel Rinascimento
In magia e stregoneria l'impiego delle sostanze vegetali non si limitava a una forma di erboristeria, a una specie di farmacia primitiva e parascientifica. I sapienti d'un tempo conoscevano a fondo (in molti casi più a fondo di noi) le virtù terapeutiche delle erbe, dei semi, delle radici, delle varie parti di ogni specie di pianta; sapevano come trame rimedi adatti alla cura di ogni genere di patologia. Ne conoscevano inoltre le virtù psicotrope: ovvero, i loro effetti non soltanto sul corpo fisico, ma anche sulla mente. In questo piccolo classico dell'esoterismo, apparso alla fine dell'Ottocento, il medico e rosacroce francese Emile Gilbert analizza le sostanze usate nella tradizione magica tenendo presente non soltanto l'aspetto scientifico, ma anche e soprattutto la natura "trascendente" delle sostanze vegetali in uso presso le comunità magiche. Emile Gilbert, clinico ed esoterista, visse a Parigi tra il XIX e il XX secolo. Gravitò intorno al movimento dei Rosacroce di Joséphin Péladan e Stanislas de Guaita.