L'enigma del sarcofago
Un architetto romano squattrinato, la sua nobile moglie e la sua amante ebrea, un sarcofago, un'eminenza della Chiesa, un principe, un testamento, un notaio con suo figlio psicologo, la massoneria, un barone e un professore tedeschi, il giovane nipote del barone, un commissario di polizia e un restauratore romani. Sono questi i protagonisti del giallo di Maria Rocca-salva, che si snoda tra l'Italia e la Germania. A dare il titolo al romanzo è un sarcofago appartenente al Vaticano, intorno al quale si intrecciano eventi e morti misteriose. E stato restaurato perché trasporti a Eichstatt qualcosa di importante: non si sa se documenti segreti della Chiesa o dei nazisti, denaro, atti processuali o una salma. Chiunque avanzi un'ipotesi si ritrova assassinato. Il barone Von Strohenberg arriva a Roma e, subito dopo aver stilato un testamento in cui nomina erede dei suoi beni la Santa Sede, salta in aria con l'autista nella sua Mercedes. L'architetto Sallusti, al quale il barone aveva commissionato la realizzazione di un imponente monumento ideato da Albert Speer, si ritrova protagonista di un misterioso intrigo. Il commissario Spinelli, dai piccoli casi di routine, si trasforma in un rocambolesco investigatore "fuorilegge". Manfred, il nipote del barone, apparente diseredato e protagonista marginale, diventa la chiave di volta per sciogliere gli intrecci.
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