Il market(t)ing della salute
Uno psichiatra napoletano, colpevole di aver denunciato lo spreco di denaro pubblico e la gestione clientelare dell'azienda sanitaria in cui opera, viene licenziato su due piedi. Il provvedimento viene annullato dal Giudice del lavoro, ma la sentenza non viene applicata per anni, mentre continua indisturbata la distribuzione di prebende agli infermieri. Il medico verrà reintegrato in servizio, ormai alla vigilia della pensione, solo dopo il rinvio a di giudizio di alcuni amministratori, una campagna stampa martellante e l'intervento di esponenti del governo. Il lungo periodo di inattività al quale viene costretto gli offre, però, l'opportunità per una rivisitazione delle proprie vicende private che, essendo strettamente legate a quelle pubbliche, forniscono una testimonianza "in diretta" dello scatafascio avvenuto in Campania nel sistema sanitario. Il libro vuole dare un'idea del progressivo degrado morale di una categoria di professionisti, incapace di opporsi all'invasione dei "barbari" che hanno messo a ferro e fuoco i nostri ospedali, trasformandoli in un indecoroso mercato. Il racconto si sviluppa, pertanto, attraverso una serie di vignette che descrivono avventure tragicomiche, distribuite nell'arco temporale di circa un trentennio e collocate in contesti tra loro molto differenti; vi fa da contorno una varia umanità: un'autentica "fiera della sanità", in cui non c'è più posto per la solidarietà e per il rispetto degli altri.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa