Felix Leo

Felix Leo

La storia ha le sue radici in Africa e nella memoria dell'incontro tra Muhammed Ali e Foreman nello stadio di Kinshasa. Il suo epilogo è in Europa, nel Pergamon Museum di Berlino, tra i reperti trafugati dal Reich al culmine della sua espansione: le mura di Babilonia, la via di Ishtar fiancheggiata dai leoni in mattoni smaltati a grandezza naturale. In fondo alla via della processione una figura gigantesca e primordiale apparve e irradiò II vero scacciando l'ombra: quella più ovvia, e la più recondita... Gilgamesh, il Dio, roteava nell'aria due leoni presi per le zampe come gatti. Allora, i centoventi - in un miraggio per quelli che accorrevano - presero vita; ramparono nel cielo e ruggirono impauriti dalla notte schiarita dai millenni. Tony Bardo ha una memoria visionaria e frammentata; ha un compito: rintracciare un bambino scomparso. Con la determinazione di una pallottola al bersaglio teme solo quella parte di sé che in azione si è lasciata dietro una scia di sangue. Sulla collina vi sono omicidi eccellenti, tutti marchiati da un cerchio rosso inciso sull'intero volto con un coltello. Esiste la verità che sveli a pochi, quella che riveli a nessuno, e una terza che non dici nemmeno a te stesso! Fino alla fine. Ma la fine è l'inizio dell'ultima avventura. E Tony Bardo si troverà ad affrontare la sua nuda essenza al culmine del suo percorso di amore e morte.
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