Magna magna
La formula magica dei comitati d'affari italiani, negli anni della crisi, ormai è una sola: grandi eventi. E così che politici, imprenditori, burocrati e criminali riescono a spillare soldi a uno Stato che toglie a pensionati, studenti e operai, ma trova sempre miliardi di euro da destinare a manifestazioni di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno. O quantomeno organizzare senza sprechi. Dalle Olimpiadi invernali di Torino 2006 al prossimo Expo milanese, passando per gli uomini della "Cricca": in un piccolo giro d'Italia, i disastri provocati da comportamenti troppo spesso ignorati dalla pubblica opinione. Mentre nel capoluogo lombardo terreni privati vedono più che decuplicare il loro valore grazie all'Expo del 2015, a Torino si contano gli impianti chiusi e i debiti che dopo i Giochi olimpici hanno portato la città della Mole a diventare il comune più indebitato d'Italia. A Trapani le regate di vela sono l'occasione per far concludere affari d'oro alla mafia e ai suoi sodali, mentre in Valtellina si assiste impotenti di fronte allo scempio ambientale. Non è giunta l'ora di dire basta?
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