Donhuàn dei turchi. Vita di don Giovanni. 3.
Per Don Giovanni Tenorio la vita è, da sempre, un "azzardo". Questa volta, teatro delle sue gesta è l'Oriente, negli "Stati del Gran Turco" e nel Mediterraneo, tra penisola balcanica, Grecia e Turchia. Sua nuova identità è quella di Donhuàn il Magnifico, "gran capitano" di un manipolo di briganti albanesi e macedoni che lo rispettano e lo considerano alla stregua di una divinità, una sorta di novello Dioniso. Il "Gran Viaggiatore", in missione verso Istanbul per conto dell'imperatore, fra scorribande e spericolate missioni, attraversa la nobiltà e l'orrore della guerra, i piaceri multiformi e ignoti della carne, il coraggio e la paura, gli intrighi della corte del sultano. Ma è nel racconto di sé, nella letteratura, che emerge dirompente "la forza che trascina sempre più verso l'estrema densità della vita": Donhuàn non è solo protagonista della Storia e viaggiatore insaziabile, ma soprattutto "madre di parole", inesauribile affabulatore e instancabile esploratore dell'animo umano. Tutto questo e moltissimo altro è la figura eternamente cangiante e moderna del mito di Don Giovanni: "Ammirai il misterioso disegno della mia vita, al quale mi ero affidato docile, amandola quasi sempre".
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