Io non compro. Un anno senza acquisti: un'esperienza per riflettere sul potere del mercato
A Judith Levine l'idea viene durante il periodo delle vacanze natalizie. Ha prosciugato la Visa e sta inaugurando una nuova carta di credito con gli ultimi acquisti, arranca per strada appesantita dai sacchetti dello shopping. È a quel punto che annuncia silenziosamente la sua obiezione di coscienza: "Io non compro!" Judith e il suo compagno Paul trascorreranno un anno senza acquistare null'altro che cibo e medicinali. Niente libri, dvd, cinema, niente nuove tecnologie, niente viaggi. "Lavora e spendi": questo il circolo vizioso in cui l'autrice ci vede intrappolati. Invece di ricercare una nuova qualità della vita, si preferisce inseguire un modello di benessere che fa apparire necessarie una quantità di cose che non lo sono. Perché compriamo? E soprattutto: cosa compriamo? L'esperienza di Judith Levine ci offre delle risposte che suonano come altrettante accuse e sfide al consumismo, o forse di più, alla Cultura Occidentale. Non potrebbe essere altrimenti nell'epoca in cui lo shopping è esplicitamente collegato ai destini delle nazioni e rappresenta una parte consistente del loro prodotto interno lordo. Se il mercato è ciò che rende liberi, allora la scelta del consumatore è democrazia. Un assunto che Paul e Judith non condividono e cercano di confutare. Ne è testimonianza questo diario appassionato, sofferto, ironico e a tratti polemico. Non usciranno vincitori da questa esperienza, ma certamente consumatori più consapevoli, il che, di questi tempi, non è poco.