Il gene del dubbio

Il gene del dubbio

Anno 2026. Uno scienziato scopre il gene dell'arte. Chi vuol essere considerato uno scrittore deve sottoporsi a un esame del sangue, pena la scomparsa dal panorama editoriale. Chi non sa scrivere ma è "positivo" al test, sforna bestseller sicuri. E questa è la prima rivoluzione copernicana nel mondo dell'arte, quella che dà origine a una sorta di fascismo intellettuale, di eugenetica mentale su cui domina incontrastata l'autorità della scienza. Fra i pochi dissidenti c'è James Wright, scrittore quasi affermato, che di fronte alla paura di una possibile smentita decide di vivere nel dubbio. Rifiuta di sottoporsi al test e si autocondanna al silenzio. Non se ne pentirà, se non per un attimo, poco prima di morire... E allora prenderà di nuovo carta e penna per tessere l'elogio del dubbio e urlare la sua provocatoria confessione. Non lo saprà mai, ma il suo diario sarà all'origine di una seconda rivoluzione... Accattivante e inquietante. Nel futuro orwelliano dipinto dallo humor nero di Panayotopoulos riconosciamo bene, in tutta la sua sinistra attualità, il presente kafkiano che stiamo vivendo. Il mondo editoriale ne esce in brandelli e forse ci voleva proprio un romanzo come questo a lanciare un grido d'allarme prima che l'incubo si avveri. "Fermi tutti", ci vien da dire leggendo queste pagine, fermiamoci prima di acconsentire che tutto questo accada.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare