Gule gule parti con un sorriso. Ricordi di viaggio
Tante località, in diversi continenti, ma soprattutto il ponte di Galata, il Corno d'Oro, il Sahara algerino, il bazar di Istanbul, i bagni turchi, i paesaggi lunari dell'Anatolia, il Golfo di Aqaba, l'Egitto e le dolcezze del Nilo, i profumi di Aleppo, i colori di Isfahan: luoghi mitici, archetipici dell'immaginario occidentale, che hanno intrattenuto nei secoli - nei millenni - un fruttuoso rapporto di incontro-scontro con la cultura del Mediterraneo, arricchendola. Il nostro viaggiatore, 'curioso come una gallina', ha percorso in lungo e in largo queste terre, le ha amate moltissimo, si è perso negli incanti delle loro mitologie, ha assaggiato e goduto di tutte le loro specialità culinarie, mangiato polvere sulle loro scomode strade bianche, cristallizzato gli istanti con la sua macchina fotografica. E ora ci restituisce questo vasto patrimonio di ricordi attraverso la sua scrittura vitalissima e ironica, sempre pervasa da un allegro stupore delle cose del vasto mondo. Le sue peregrinazioni sono iniziate - ma non sono ancora finite - nella seconda metà degli anni Sessanta, quando il turismo italiano si concentrava sui comodi litorali nostrani. Viaggiare era ancora un'esperienza riservata a pochi ardimentosi disposti a spostarsi con ogni mezzo possibile, a dormire dove capitava... a rinunciare agli spaghetti. E soprattutto a entrare in contatto con altre culture, a non temere l'imprevisto, a sentirsi cittadini del mondo. Insomma, era un'esperienza riservata a chi, oltre a essere 'curioso come una gallina', avesse anche un certo desiderio di avventura e molto senso dell'umorismo. Nella convinzione che 'sorridere' sia uno degli atteggiamenti più proficui per confrontarsi con gli altri.