La via dei lupi. Storia di una ribellione nel Medioevo romantico e crudele
Siamo nella prima metà del 1300: Francois di Bardonecchia è un nobile di montagna, un uomo vero e onesto, fedele vassallo e amico del Principe. Di ritorno da un'ambasciata per conto del Principe, scopre che questi gli ha sedotto la figlia. Per Francois è un'onta insopportabile: si precipita dal grande rivale, il duca di Savoia, gli svela segreti militari e si mette a capo di una rivolta. Il Delfino lo accusa di tradimento, riesce a catturarlo e lo rinchiude nel forte di Exilles. Francois fugge, riunisce ancora i nobili della Signoria ma viene catturato e portato in un castello del Delfinato. Il Principe ordina che la famiglia sia dispersa, espropria tutti i suoi beni e fa bruciare i suoi castelli. Francois riesce a evadere di nuovo e questa volta si dà alla macchia. Vivrà sulla montagna per dieci anni, continuando a coltivare la ribellione e la vendetta, ritagliandosi un territorio come fanno i lupi, cercando le tane stagionali, e ammirando da lontano questi animali che, da simbolo di paura, diventano un simbolo di fratellanza. Una storia intensa, che ha anche il pregio di essere vera: Francois di Bardonecchia è un personaggio storico, un uomo irriducibile che incarna la doppia anima del Medioevo, fatta di passioni e tradimenti, di crudeltà e devozione, di grandi personaggi e grandi sentimenti nello scenario estremo della natura più intatta, quella degli orsi e dei lupi. La natura ultimo rifugio, culla e custode dei valori dell'umanità .
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