La moglie dell'artista
Alma Mahler: un'icona che con il suo fascino, la sua passionalità e il suo anticonformismo ha saputo ispirare alcune fra le più grandi menti del Novecento. Ai primi del secolo, Alma è "la più bella ragazza di Vienna": brillante, aristocratica, adorata da tutti. Suo padre è un paesaggista affermato, benvoluto dall'imperatore, e la giovane Alma è alle soglie di una promettente carriera di musicista. Ma invece di dedicarsi alla propria arte, spinta da una femminilità che ha ben poco a che vedere con le convenzioni del tempo, Alma diventa una grande musa, e la sua vita un amalgama indissolubile di sentimento e genio. Klimt, MahIer, Gropius, Kokoschka, Werfel: le sue relazioni destano scalpore. E' la voce ferma, ironica e spietata di Alma stessa, immaginata da Max Phillips che, ormai morta, ci racconta il suo turbinoso passato e riconsidera le proprie scelte: l'infanzia nell'impero austro-ungarico in disfacimento, l'ascesa nel bel mondo mitteleuropeo, le tribolazioni dei tre matrimoni e la morte dei suoi figli, la fuga da Hitler e l'esilio dorato in America. Un'esistenza straordinaria, che ha conosciuto povertà e ricchezza, è passata dalla celebrità all'isolamento degli ultimi anni, gli unici che Alma ha trascorso in solitudine, accompagnata soltanto dalle presenze immense del suo passato. Un passato che trascina il lettore in un vortice di odi smisurati e di passioni brucianti, sullo sfondo dei grandi avvenimenti del secolo scorso e delle piccole storie quotidiane, in un racconto brillante, documentato e profondamente sensuale.
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