La lingua rubata
Il 1483 è un anno cruciale per il frate Felix Fabri: finalmente ha trovato un protettore che, in cambio dei suoi servigi spirituali, è disposto a portarlo in Terra Santa, fino alle pendici del Sinai. In questo modo Felix portà realizzare il viaggio che è il sogno di una vita, sulle tracce della sua sposa spirituale, la santa martire Caterina di Alessandria. Ma il faticoso pellegrinaggio di presenta più pericoloso del previsto. A ogni tappa del viaggio avvengono strane sparizioni delle reliquie della martire dai santuari che le custodiscono, e a ogni piè sospinto si verificano inspiegabili furti, ingiustificati rallentamenti, insensati assassini... La mente di Frate Felix viene stretta sempre più nella morsa del dubbio: e se il suo fido protettore fosse un ladro? E se quella pellegrina soprannominata "la Lingua" dicesse il vero, quando sostiene di essere il tramite con cui santa Caterina parla al mondo? In questo mistry torbido e morboso, ispirato al viaggio vero e documentato di un fervido monaco tedesco attraverso le superstizioni della cristianità, Holman ci racconta un amore spirituale modernamente nevrotico inserito in una cornice realistica e allucinatoria come un incubo gotico.