Sterminate quelle bestie
"Questa è una storia, non un contributo alla ricerca storica. E' la storia di un uomo che attraversa il deserto del Sahara viaggiando in corriera, e allo stesso tempo viaggia con il suo computer attraverso la storia del concetto di sterminio. In sabbiosi alberghetti del deserto, i suoi studi si stringono attorno a una frase del "Cuore di tenebra" di Joseph Conrad: "Sterminate quelle bestie".Perché Kurt aveva terminato con quelle parole la sua relazione sul compito civilizzatore dei bianchi in Africa? Che significato avevano per Conrad e i suoi contemporanei? Perché Conrad le aveva scelte come conclusione al fiume di retorica sulle responsabilità dell'Europa nei confronti delle popolazioni degli altri continenti? Pensavo di avere la risposta a queste domande quando nel 1949, all'età di diciassette anni, lessi per la prima volta "Cuore di tenebra". Dietro alle "nere ombre di malattia e di fame" nel "boschetto della morte" vedevo gli emaciati sopravvissuti dei campi di concentramento tedeschi che erano stati liberati solo pochi anni prima. Lessi Conrad come un autore profetico che aveva previsto tutti gli orrori di lì a venire. Ognuno di quei genocidi ebbe sì un proprio carattere di unicità, ma è pur vero che due eventi non devono essere identici perché uno possa aprire la strada all'altro. L'espansione imperialista d'Europa, accompagnata come fu da una spudorata difesa dello sterminio, creò da un lato l'abitudine all'idea e dall'altro il precedente politico che poi spianarono il terreno a nuove aggressioni, fino al culmine orrendo dell'olocausto." Sven Lindqvist