La politica dei sessi
Nel 1996 apparve in Francia un manifesto che conteneva una sola, semplice rivendicazione: pari rappresentanza tra uomini e donne nelle istituzioni pubbliche. Politica dei sessi è una riflessione attorno a quest'idea e ai problemi politici, etici, filosofici che essa pone. E tuttavia, per la radicalità delle sue tesi, è anche un libro che schiude una nuova, provocatoria via al pensiero della differenza sessuale. Abbracciando risolutamente la proposta di eleggere assemblee rappresentative miste, Sylviane Agacinski indica quello che per lei è il principale compito politico delle odierne società democratiche: dar voce alla mistione, alla dualità originaria in cui consiste il genere umano. Alla luce di questo compito, che mira a un'effettiva divisione del potere fra uomini e donne, le idee del femminismo storico appaiono irrimediabilmente superate.Cercando un'uguaglianza astratta, ignara della dualità sessuale, il femminismo ha finito con l'esaltare la differenza sessuale "fino a sognare una separazione dei sessi" e, nei suoi estremi esiti, "addirittura una cultura omosessuale". Il pensiero della mistione vuole, come il femminismo, politicizzare la differenza sessuale, ma non in nome dell'universalismo o del separatismo. Né teoria né politica delle donne, ma politica postfemminista dei sessi, il pensiero della mistione considera la presenza e il punto di vista delle donne nella società soltanto in nome della "coppia" e della "dualità" in cui si configura il genere umano, abbandonando "tanto i modelli maschili quanto quelli femminili, considerati unilateralmente".
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