Alba bugiarda. Il mito del capitalismo globale e il suo fallimento
Il mercato libero e la sua applicazione su scala mondiale sono i nuovi miti della nostra epoca. A questi miti si accompagnano anche molte leggende, idee comunemente accettate e ripetute, ma - come questo libro dimostra con numerosi esempi tratti dalla storia passata e recente - in realtà false. Si tende a dare per scontato, ad esempio, che il libero mercato sia una condizione naturale degli affari che viene a determinarsi una volta eliminata l'interferenza politica sugli scambi. Cioè che i liberi mercati e un minimo di presenza governativa vadano in coppia. In realtà, poiché la società tende per natura a frenare i mercati, quelli liberi possono essere creati solamente dal potere di uno stato centralizato. I liberi mercati sono creature di governi forti, al di fuori dei quali non possono esistere. Come non sono figli della democrazia, i liberi mercati non sono nemmeno creatori di democrazia. All'applicazione del 'laissez faire', infatti, corrispondono immancabilmente un aumento dei disagi e delle disparità sociali, una aumento dei livelli di repressione e di incarcerazione, uno sgretolamento della stabilità sociale e della solidità della famiglie "valori, questi ultimi, paradossalmente portati a bandiera dalle stesse forze politiche che predicano il libero mercato. John Gray non dà ricette, non offre rapide soluzioni, né auspica un ritorno al passato, ma non lascia nemmeno dubbi" il libero mercato globale è un'utopia e, come tutte le utopie, è destinato a fallire, se non addirittura non è già fallito. Qualsiasi analisi del prossimo futuro non può dunque basarsi sull'ipotesi di una mondializzazionde del modello americano, se non si vuole andare incontro ad amare sorprese, come la recente crisi asiatica.