Compagno governo. Gli scritti politici
Gli scritti politici di Vladimir Majakovskij, spesso rimasti in ombra sia per la predominanza della sua produzione poetica sia per la 'beatificazione' dello scrittore voluta da Stalin, hanno un grandissimo valore di testimonianza: la Rivoluzione, l'Ottobre sovietico rappresentarono per lo scrittore una scelta di vita sincera e completa, a sostegno, certo, di chi affermava di voler costruire un mondo migliore, ma soprattutto a fianco di un popolo alla ricerca di una Terra Promessa. La voce sferzante e roboante di Majakovskij si ode pienamente anche in questi scritti, che certo non indulgono ai toni spesso squisitamente lirici e ricolmi di tenerezza dei suoi versi migliori, ma sono condizionati da una convinzione intima, tanto più forte quanto maggiore sarà la delusione della burocratizzazione della vita sovietica e della fine dell'illusione.Non a caso la morte di Majakovskij, il 14 aprile 1930, sancisce quasi emblematicamente la vera fine della spinta 'propulsiva' della rivoluzione sovietica. Per un tragico scherzo del destino Majakovskij, che era stato uno dei principali protagonisti della stagione futurista prima di diventare un esponente di spicco della vita culturale dell'URSS, si trovò a dover rimpiangere il passato, fino a desiderare di non avere più un futuro.
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